lunedì 30 marzo 2009

Verticale Aglianico del Vulture, Rotondo Paternoster

Non potevamo non riportare questo articolo di Luciano Pignataro sulla Cantina Lucana per eccellenza: Paternoster.

Annate della verticale: 1997,1998,2000



" Potenza è una città che non mi fa mai sconti: quando a gennaio Vito mi telefonò per invitarmi alla verticale di Rotondo, l'Aglianico del Vulture di nuova concezione a cui sono stati assegnati in assoluto i primi Tre bicchieri in Basilicata, pensai subito alla neve.

E così è stato due mesi dopo: bretella di collegamento chiusa tra Sicignano e il capoluogo lucano, giro per Polla e poi Brienza e Tito in un paesaggio lunare sotto lo zero. Mi azzardo anche senza catene (mai avute perché sulla Costa mai nevica) perché so che ne vale la pena: l'appuntamento è all'Antica Osteria Marconi dove il tandem Peppe Misuriello e Franco Rizzuti ha trovato il giusto equilibrio tra proposta e ospitalità.

Quello di Vito è il terzo di quattro appuntamenti di una rassegna dedicata all'Aglianico, a cui hanno preso parte Bisceglia, Cantine del Notaio e Titolo di cui trovate i resoconti di Iranna De Meo.

Leggi Paternoster e pronunci Don Anselmo, per questo motivo stavolta sul podio c'è il Rotondo che ha segnato una cesura con il passato finendo però per esserne riassorbito: nasce infatti nella proprietà acquistata dalla storica azienda di Barile proprio all'uscita della superstrada Melfi-Potenza, confinante con Titolo di cui originariamente era corpo unico. Un investimento che segna il passaggio di Paternoster dalla pura vinificazione delle uve acquistate alla produzione di proprie, il salto necessario a cui molti vinificatori, anche in Campania, sono stati costretti all'inizio degli anni '90 per essere adeguati alla imponente svolta assunta dalla filiera vitivinicola italiana.

Il Don Anselmo era, ed è, una selezione di uve, lavorato in legno grande, Rotondo invece è il primo vino passato in barrique. A dimostrazione di quanto sia cambiato il clima dopo il 2001, dobbiamo dire che effettivamente all'inizio il Rotondo è sembrato assumere quel ruolo di leadership territoriale e soprattutto aziendale grazie al riconoscimento della Guida Slow Food e Gambero Rosso, poi le cose sono cambiate e l'attenzione degli appassionati si è spostata nuovamente sul Don Anselmo ritornato ad essere life style grazie soprattutto alla sua lunga storia su cui abbiamo scritto e riscritto e al libro di Andrea Scanzi in cui è preso come esempio sommo di Aglianico. La campagna è così, si prende rivincite inaspettate sui luoghi comuni di città.

Ero dunque curioso di centrare l'attenzione su questo enfant prodige rimasto tale per rivivere l'atmosfera di quegli anni e capire come era stata vissuta in Basilicata. Devo dire subito che tutte e tre le annate non hanno quegli eccessi di legno, di colore e di alcol, che hanno invece caratterizzato il Vulture a partire dal 2001 con punte esaperate nel 2003. Lo stesso uso della barrique appare misurato e parco, niente vaniglia per capirci, ma soprattutto niente tagli invasivi con altre uve sicché alla fine, come spesso accade quando si lavora seriamente, i due stili apparentemente opposti, cioé legno grande e piccolo, si ricompongono con il passare degli anni. In sostanza, mi sono trovato di fronte ad un Aglianico elegante, complesso, molto pulito.

Un tono conservato anche in seguito come abbiamo potuto verificare con la 2005 servita durante la cena di cui ho scritto sul Mattino.

1997. Come sempre succede quando si va in verticale, l'annata più antica è quella che riscuote più successo. Ciò dipende certo dal fascino esercitato dagli anni, ma anche dalle caratteristiche dei vini da invecchiamento che si esprimono sempre meglio quando sono aiutati dal tempo. La 1997, come è noto, è stata tra l'altro una grandissima annata, certamente superiore alla 1998 e alla 2000 in questione. Il colore è ancora rubino con riflessi granato, al naso ci sono nuances di conserva di amarena, note balsamiche, caffé appena tostato, un tono fumé mentre in bocca l'attacco è piacevole, abbastanza morbido, conferma eleganza e finezza con grande freschezza capace di dirigere la beva e portarla avanti sino in fondo.

Un vino di corpo, bevibile, lontano mille miglia dalla concentrazioni esplose a cavallo tra gli anni '90 e il decennio successivo. Insomma, un vino dal sapore antico. Quando uscì, dice Vito, nessuno se ne accorse.


1998. Ecco il primo Tre Bicchieri della Basilicata. Oggi questa nota può lasciare indifferenti, soprattutto gli addetti ai lavori, ma quando furono assegnati la cosa fece davvero rumore perché era incredibile che una regione di così grande tradizione potesse essere in qualche modo esclusa dal movimento di ripresa che aveva caratterizzato tutta l'Italia. Qui il colore rubino non ha unghia, al naso prevale molto netta l'amarena, ancora balsamico, l'attacco è più dolce con l'acidità che, pur ben presente, appare un passo indietro rispetto alla 1997. Complessivamente un vino più equilibrato, elegante e fine, ma anche un po' meno complesso del 1997.


2000. Come ben sanno gli appassionati, annata calda anche in Irpinia e Vulture, sebbene senza i picchi esagerati del 2003 e dell'agosto 2007. Questo andamento climatico non giova alla distensione dei vini che si presentano sempre in modo compatto e impettito. In questo caso la frutta fresca rossa domina sofrana il naso e lo abitua ad un rapporto quasi monocorde. Un vino pieno di materia, ma, attenzione, sempre non concentrato, dove tutto è risolto dalla acidità del vitigno che in bocca riesce ad esprimere salvifici toni minerali.


Saltata la 1999 non prodotta, a nostro avviso la 2005 si ricollega più alla 1997 che alle altre due annate. Lo stile Paternoster, proprio come Mastroberardino, resta comunque sobrio, caratterizzato ma non imposto, il vino aspetta sempre di essere scoperto invece di scoprirsi. Anche quando, come in questo caso, è in legno piccolo.
Sono le due: esco e trovo l'auto seppellita dall'abbondante nevicata. Con un po' di fortuna, il piano dell'Anas ha funzionato, navigo notturno nel bianco sino alla pioggia in compagnia dei Pink, nella testa i vini e il ricordo della serata passata con gli amici di sempre. Quale migliore cornice per il nostro amico Aglianico?

lunedì 23 marzo 2009

Cantine D'Italia 2009, presentazione guida


Riceviamo e pubblichiamo:



Mercoledì 25 marzo a Milano la presentazione nazionale della nuova edizione della Guida Go Wine. Cantine d'italia 2009 - la Guida per il turista del vino. 520 cantine che valgono il viaggio con 170 Impronte d'eccellenza per l'Enoturismo e degustazione dei Vini Top delle aziende premiate.

Mercoledì 25 marzo 2009, presso l’hotel The Westin Palace***** di Milano sarà presentata la nuova edizione della Guida "Cantine d'Italia 2009" edita da Go Wine e dedicata all'Enoturismo con 522 cantine aperte anche nel weekend che "valgono il viaggio", 1800 vini segnalati, 1000 indirizzi utili per mangiare e dormire, schede regionali di approfondimento sui vitigni autoctoni e sui territori del vino, e un atlante cartografico a colori con 23 cartine geografiche di consultazione.

Una Guida a tutto campo “per il turista del vino”, destinatario dell’opera realizzata da Go Wine, Associazione Nazionale di consumatori turisti del vino. L’opera è curata dal presidente dell’Associazione Go Wine Massimo Corrado e dal giornalista Massimo Zanichelli, in collaborazione con Giampaolo Gravina, Francesco Falcone e altri giornalisti di settore.

Nel corso della presentazione saranno premiate le 173 cantine che hanno ottenuto in guida il riconoscimento dell'Impronta, assegnata alle aziende che hanno ottenuto il più alto punteggio complessivo nelle valutazioni su Sito, Accoglienza e Vini. E' una sorta di segno ideale che Go Wine lascia sui "luoghi del vino" assolutamente da percorrere. Le 173 Impronte, che rappresentano l'"eccellenza" nel campo dell'Enoturismo nazionale, sono così suddivise: 2 in Valle d'Aosta, 34 in Piemonte, 2 in Liguria, 14 in Lombardia, 31 in Veneto, 4 in Trentino, 5 in Alto Adige, 8 in Friuli Venezia Giulia, 6 in Emilia Romagna, 30 in Toscana, 6 nelle Marche, 6 in Umbria, 1 nel Lazio, 2 in Abruzzo, 8 in Campania, 3 in Puglia, 2 in Basilicata, 2 in Calabria, 6 in Sicilia e 1 in Sardegna. Dopo la presentazione della Guida sarà allestita la degustazione dei 173 "Vini Top" di ogni azienda premiata.

Le 522 cantine presenti nel volume sono state scelte in base all'esperienza diretta e in rapporto a due requisiti: disponibilità alle visite anche durante il sabato e/o la domenica, più la vendita diretta in cantina. Per ogni cantina una pagina ricca di notizie: dall’anagrafica aziendale con tanto di ettari vitati e bottiglie prodotte ai referenti interni da contattare; dai giorni e gli orari di visita alle informazioni stradali; dal racconto delle suggestioni che la cantina e il suo contesto offrono al visitatore a una serie di utili appunti sui vini aziendali con indicazione del vino top, del miglior rapporto qualità-prezzo e degli altri vini da conoscere, con la menzione dei vitigni per i vini che non appartengono alle denominazioni di origine. Le stelle (su scala 5) qualificano invece tre aspetti fondamentali di ogni cantina: il sito, l'accoglienza e i vini. Inalterato è sempre lo spirito dell'opera: spingere l'appassionato a viaggiare per conoscere il fascino del territorio del vino italiano attraverso il racconto di molti suoi interpreti d'elezione.

Dove e quando:

Milano mercoledì 25 marzo p.v. presso:
Hotel The Westin Palace, piazza della Repubblica 20 - www.westin.com
- ore 17.30: presentazione della Guida e premiazione attraverso diploma di tutte le aziende che hanno ottenuto il riconoscimento de “Le Impronte di Go Wine”;
- ore 19-22: degustazione in esclusiva del Vino Top di ciascuna azienda premiata, aperta a giornalisti, operatori ed enoappassionati.


Per informazioni:
Redazione Go Wine Editore
Claudia Cavadore
Tel: 0173 364631
E-mail: gowine.editore@gowinet.it


venerdì 20 marzo 2009

News : Il turismo enogastronomico in forte crescita, il web come mezzo principe per informarsi

Il turismo enogastronomico in forte crescita, il web come mezzo principe per informarsi

Una ricerca Censis/Città del vino, segnala che il settore ha un giro d'affari di circa 2,5 miliardi di euro



I fattori d'attrazione

Dal punto di vista della domanda, secondo il parere delle aziende della filiera del vino intervistate, la degustazione in cantina risulta essere l\'attrazione preferita dei visitatori (93,5% delle preferenze). Seguono la visita alla cantina (85,8%) e, dato interessante, la vendita dei vini (57,4%). Elementi di minore interesse sembrano essere la vendita dei prodotti tipici (5,9%), la possibilità di pernottare in azienda (6,5%), le cene a tema (8,3%) e, sorprendentemente, la ristorazione (9,5%). Un certo fascino esercita la visita al vigneto (30,2%).

Il web ed il passaparola

Alla base del successo dei tour enogastronomici c\'è un mix di antico e moderno: se da una parte gli appassionati utilizzano con frequenza il web (quasi il 50% degli italiani naviga in Internet e sono oltre 10 milioni coloro che praticano il turismo online, il settore con il maggior tasso di crescita dell\'e-commerce), questo non significa il tramonto del classico passaparola, che è sempre considerato dagli addetti ai lavori come il primo fattore di promozione e comunicazione. Le strategie suggerite dalle aziende vinicole per potenziare lo sviluppo enoturistico dei luoghi d\'offerta sono legate, in primo luogo, alla necessità di promuovere la realizzazione di eventi eccezionali legati all\'enoturismo (55,4% delle preferenze), senza però tralasciare gli investimenti sulla comunicazione via internet (48,2%) e la formazione degli addetti (46,4%).

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foto:regionecampania.it
fonte: Censis/Città del vino

lunedì 16 marzo 2009

All'Antica Osteria Marconi di Potenza c'è Cantine del Notaio



Abbiamo letto di questa bella serata sul sito di luciano pignataro.

Merita di essere riportata, l'articolo è di Iranna Di Meo

"Una passione ereditata. Come un bene lasciato in eredità. Come si fa davanti ad un notaio. Un destino segnato il suo. Era appena un bambino di sette anni quando un giorno, il nonno, seduto vicino a una tralcio di vite gli disse: <>. Intrigante e affascinate la storia raccontata da Gerardo Giuratrabocchetti, proprietario della “Cantine del Notaio”.

Un’azienda nata nel 1998 a Rionero in Vulture con la complicità della moglie Marcella. Prima un progetto viticolo con la piantagione di vigne in cinque comuni, posizionate nelle contrade storiche del Vulture. Inizia così la sperimentazione e la ricerca sulle potenzialità del vitigno Aglianico. Protagonisti della serata all’Antica Osteria Marconi per la rassegna di enogastronomia “Vino e Cucina. Alla scoperta dei sapori della nostra terra”, i vini notarili. Presentati in anteprima i due bianchi dell’azienda: “Il Preliminare” e “La Raccolta”. “Il Preliminare”, il cui nome rimanda a un doppio senso: da una parte deriva dal linguaggio notarile (come del resto le altre etichette: La Firma, Il Repertorio, Il Rogito, Il Sigillo), dall’altra è un buon incontro a tavola.


È un vino ottenuto con base di Aglianico, privato di bucce, lavorato in bianco e in acciaio. <>. Abbinato su antipasti un po’ osé per la filosofia dell’Osteria come le alici con zucchine e menta servite su salsa di pomodoro Pachino speziato e una caprese scomposta con le seppie e mousse di mozzarella di bufala che appena la forchetta affondava in giù, si scioglieva come la neve. “La Raccolta”, sempre con base Aglianico, ma con l’aggiunta di una selezione di uve quali sauvignon e fiano e lavorato in barrique. E’ stato servito su un carpaccio di baccala' con insalatina di agrumi e peperoni cruschi. <
Privandolo della buccia abbiamo commesso una sorta di peccato, ma la domanda chiede anche vini bianchi del territorio per abbinarli a portate di pesce. Basti pensare alle nostre zone di mare. È stata un’interessante sfida interpretare l’Aglianico e valorizzare le sue potenzialità>>. Dopo aver osato sugli antispati ecco un primo piatto rivisitato, la paiella barese reinterpretata secondo la creatività dello chef Francesco Rizzuti: un risotto mantecato con grana padano, caciocavallo podolico, tocchetti di patate spadellate e mollica di pane croccante. Come di consueto, ovviamente, i piatti sono stati presentati a tavola dall’ottimo comunicatore, qual è Giuseppe Misuriello, proprietario dell’Osteria. A questo primo è stato abbinato un rosato, Il Rogito.

Come primo ancora paccheri con la carbonara .... e i puparul crusk. Per secondo, lombo di maiale laccato al miele e servito su salsa di mele alle spezie. E per finire in dolcezza, un semifreddo torroncino e agrumi abbinato con il passito L’Autentica.

<>. Tra i progetti nel cassetto quello sull’aceto balsamico e sull’olio. <>.

Un progetto aziendale, culturale, di comunicazione del proprio territorio: è questa la forza di Cantine del notaio. <>. Un abbinamento sapiente che potrebbe creare sviluppo. Soddisfatti gli organizzatori di questa rassegna enogastronomica, Giuseppe Misuriello e Feliciano Roselli dell’enoteca “Cantina di Bacco”. Prossimo appuntamento il 20 con i vini di Paternoster, dove si registra già il tutto esaurito.

venerdì 13 marzo 2009

Male l' Export Vini nel 2008, Bene gli Spumanti

NEL 2008 EXPORT DEI VINI – 7%, VOLANO GLI SPUMANTI


Tempi difficili per il vino italiano sui mercati internazionali. Il 2008 si è chiuso con il segno meno sul fronte export, a 17,8 milioni di ettolitri, con una variazione negativa del 7%. In leggera crescita invece i valori, saliti del 2% a 3,6 miliardi di euro.

Male il segmento dello sfuso, precipitato del 16% a volume, mentre l’imbottigliato contiene il calo a -4% per un fatturato stabile a 2,8 miliardi. Segni meno in questo segmento sia per i vini da tavola (bianchi -4% e rossi -10%) sia per i Doc-Docg (bianchi -4%, rossi -8%). Bene il comparto spumanti, che archivia l’ennesimo anno di grazia, con aumenti in volume del 15%, a 1,4 milioni di ettolitri, e valori su dell’11%, a poco meno di mezzo miliardo.

E soprattutto l’Unione europea il mercato su cui soffriamo di più: in un anno il saldo è negativo per il 10%, mentre i Paesi terzi tengono, con un +2%. In Europa stentano la Germania, il primo acquirente di vini italiani, che con i 5,6 milioni di ettolitri importati nei 12 mesi segna un calo del 10%, la Francia (-27%), l’Austria (-25%), la Danimarca (-6%). Stabile il Regno Unito (-1%), seconda piazza per il nostro vino, mentre soffrono gli Stati Uniti, terzo mercato a volume (-2%) e primo a valore con quasi 800 milioni di euro di fatturato (-4%).

Fra gli altri grandi acquirenti, stabile la Svizzera (-1%), in leggera ripresa il Canada (+2%) e a doppia velocità la performance della Repubblica Ceca, che a un calo in volume del 3% affianca una crescita a valori del 13%.

Sui mercati di seconda fascia, invece, volano le performance della Russia (+36% a volume e +12% a valore), che si attesta come 12ª piazza per il nostro vino; bene il Giappone (+6%), la Polonia (+10%), Svezia e Norvegia, mentre in grossa sofferenza sono l’Ungheria, che ha praticamente dimezzato gli acquisti, e la Slovacchia (un terzo).

A un Brasile in calo del 2% da contraltare un Messico in piena espansione (+34%), mentre sul mercato asiatico, a Cina e Corea che prendono fiato (+1% e -1%) e a un’India in crisi (-17%) fanno da contrappeso le spettacolari performance registrate sulle piazze di Hong Kong (+29%) e Singapore (+17%). Segnaliamo infine la crescita esplosiva registrata sul mercato degli Emirati Arabi, con volumi aumentati del 50% e valori più che raddoppiati


Fonte: Agronews

giovedì 12 marzo 2009

Per Luoghi & Cantine, AIS Cliento & Vallo Di Diano

Associazione Italiana Sommelier

SEZIONE TERRITORIALE DELLA CAMPANIA
DELEGAZIONE A.I.S. DEL CILENTO E VALLO DI DIANO

Sabato 14 marzo
primo appuntamento

“Per Luoghi e Cantine, viaggio nel mondo rurale della Campania e non solo”

La delegazione AIS del Cilento e Vallo di Diano vi invita al primo degli appuntamenti mensili che vedranno aziende vitivinicole e territori coinvolti in un suggestivo percorso di conoscenza del mondo rurale .

VISITA AL COMUNE DI TORCHIARA E ALL’AZIENDA
VITICOLTORI DE CONCILIIS


Programma:

•ore 9,30 incontro nella piazza Torre di Torchiara e visita del centro storico di Torchiara
•ore 11 visita al vigneto
•ore 11,30 visita alla cantina e degustazione

E’ indispensabile la prenotazione (Maria Sarnataro 3389296146 masarnat@tiscali.it) poiché i posti disponibili sono 25

martedì 10 marzo 2009

Il Taurasi Docg, conquista quattro stelle l’annata 2005

Articolo tratto da Il Mattino dello scorso lunedì 02 Marzo





Taurasi Docg, quattro stelle all'annata 200502-03-2009 sezione: PIACERI

NAPOLI (2 marzo) - Quattro stelle all'annata 2005 del vino Taurasi Docg. Lo ha stabilito un'apposita commissione formata da tecnici operanti in provincia di Avellino e presieduta da Luigi Moio, professore ordinario di Scienze e tecnologie alimentari all'Università di Napoli. Il rating attribuito dalla commissione equivale a un'annata ottima. Nel medio termine, potrebbe anche esserci un eventuale ritocco del giudizio, come già accaduto per il Taurasi 2001. Gli enologi, riuniti per formulare una prima sintesi sul valore della vendemmia 2005, si sono concentrati sui principali aspetti produttivi e organolettici evidenziando il carattere "duro e austero" dell'annata, ma anche la notevole "integrità e complessità aromatica" di buona parte dei vini testati e il loro promettente potenziale di invecchiamento. Da un punto di vista quantitativo, la 2005 è stata un'annata piuttosto scarsa per l'aglianico, base del Taurasi, specialmente se rapportata all'abbondante vendemmia 2004. In linea con i trend degli ultimi anni, diminuisce ulteriormente la produzione di aglianico destinato a Taurasi Docg. A fronte di 830 ettari iscritti all'Albo dei vigneti, le denunce di produzione si riferiscono a una superficie vitata pari a 262 ettari. Da questa superficie sono stati prodotti 14.999 quintali di uva e 9.749 ettolitri, pari a 1.299.953 bottiglie di Taurasi Docg della vendemmia 2005. Sabato e domenica prossimi, a Taurasi, nel cuore dell'Irpinia, si svolgerà la settima edizione di Anteprima Taurasi Vendemmia 2005, presso il Castello Marchionale.

mercoledì 4 marzo 2009

Anteprima Taurasi e gli stati generali del vino Campano




Per gli appassionati di Aglianico, e in maniera particolare di Taurasi è assolutamente da non perdere il prossimo fine settimana questo doppio appuntamento,:

Sabato 7 e domenica 8 marzo 2009 ritorna Anteprima Taurasi, evento di presentazione agli operatori specializzati della nuova annata del più importante dei vini rossi irpini, il Taurasi Docg. Giunta alla sua settima edizione, la manifestazione è organizzata dal Consorzio di tutela Vini d’Irpinia e Comune di Taurasi ed è promossa da Regione Campania – Assessorato all’Agricoltura e Attività Produttive, Terre Antiche del Nocciolo, Ais Campania, AIS Delegazione di Avellino.

Tradizionalmente organizzata nel mese di dicembre, l’Anteprima Taurasi si svolge quest’anno nel mese di marzo a chiusura di una tre giorni interamente dedicata al vino campano e alla sue eccellenze, inaugurata con gli Stati Generali del Vino Campano, che si terranno ad Avellino i giorni 6 e 7 marzo.

Cambia la collocazione nel calendario ma non muta la formula di un evento cresciuto progressivamente edizione dopo edizione fino a diventare un appuntamento fondamentale non soltanto per giornalisti ed appassionati, ma anche e soprattutto per l’intera filiera enogastronomica irpina, che nei giorni dell’Anteprima trova occasione per riflettere sul suo stato di salute e sul suo ruolo all’interno di un comparto agguerrito e compatto come quello italiano.

Se da un lato ci si accorge di quanta strada ci sia ancora da percorrere per un territorio storicamente ai margini delle principali rotte di comunicazione e di promozione, dall’altro si registra un interesse sempre più forte verso un distretto vitivinicolo dal profilo decisamente originale, una terra di vino del sud i cui caratteri hanno ben poco a che fare con gli stereotipi della vitienologia meridionale.

Una storia che viene da lontano ma che solo negli ultimi 15 anni ha dato il via ad una lenta ma progressiva strutturazione territoriale, arricchita dalla comparsa sulla scena di protagonisti sempre nuovi. Un percorso che vede nell’aglianico, e nella sua espressione più prestigiosa che è il Taurasi, uno dei fattori maggiormente in grado di suscitare la curiosità degli addetti ai lavori, specialmente a livello internazionale, e di far intuire le enormi potenzialità connesse al vitigno e all’intera area irpina.

La rassegna di quest’anno si focalizza in modo specifico sulla vendemmia 2005, annata controversa ed eterogenea per la quale sarà importante più che mai la prova del bicchiere.

Le aziende partecipanti (la lista sarà ufficializzata sabato 15 febbraio) potranno proporre in degustazione anche i loro Taurasi Riserva e i Taurasi di altre annate che non siano stati presentati in occasione di precedenti edizioni dell’Anteprima, senza trascurare la possibilità di assaggiare i primi campioni di Irpinia Campi Taurasini Doc, Irpinia Aglianico Doc e Campania Aglianico Igt della promettente vendemmia 2007.

Teatro di questa settima edizione sarà per l’intera manifestazione il Castello Marchionale di Taurasi, sede dell’enoteca regionale dei Vini di Irpinia e da un paio d’anni location prestigiosa della rassegna dedicata al principe dei rossi del sud.
Prologo della manifestazione sarà la degustazione tecnica di sabato 28 febbraio, sessione che servirà ad assegnare la valutazione da una a cinque stelle per l’annata 2005 e che verrà affidata ad una commissione formata dai migliori enologi ed enotecnici operanti sul territorio e presieduta da un importante esponente del mondo accademico.

Gli esiti della sessione, corredati dall’analisi dei dati climatici e produttivi, verranno discussi all’interno dell’Incontro-Convegno curato dal Consorzio di Tutela in sinergia con lo Stapa-Cepica di Avellino, che inaugurerà ufficialmente l’Anteprima Taurasi, e che si svolgerà sabato 7 marzo presso il Castello Marchionale, con inizio alle ore 17:30. Sarà un’occasione di approfondimento e confronto molto importante sia per le aziende che per gli operatori che interverranno: si analizzeranno i dati legati alla produzione ma si parlerà anche di ricerca, mercato, marketing territoriale.

Al termine del convegno si terrà la grande cena di benvenuto, interessante momento di conoscenza e condivisione territoriale, alla quale parteciperanno giornalisti, aziende ed autorità.
La rassegna vera e propria è invece tutta concentrata nella giornata di domenica 8 marzo. Si inizia alle 10:00 con la sessione di degustazione riservata alla stampa specializzata, che si terrà presso la sala convegni del Castello Marchionale di Taurasi. La sessione di assaggio vedrà la partecipazione di circa 50 giornalisti ed esperti del mondo vino italiani e stranieri, la maggior parte dei quali arriverà in Irpinia già nella giornata di sabato 7 marzo.

In contemporanea, presso la sala consiliare del Comune di Taurasi, verrà inaugurata la prima edizione del Master Aglianico, iniziativa promossa e organizzata dall’Associazione Italiana Sommeliers e riservata ai soci professionisti e degustatori che interverranno per l’occasione da tutta Italia.
Nel pomeriggio, invece, è il momento dell’incontro con i tanti operatori e appassionati che giungeranno nella piccola cittadina della Valle del Calore per i primi assaggi della controversa vendemmia protagonista dell’edizione di quest’anno.

Il Consorzio di Tutela inviterà circa 1.500 professionisti tra ristoratori, enotecari, rappresentanti, distributori, membri delle principali associazioni e testate attive sul territorio regionale e nazionale. Ai banchi d’assaggio ci saranno rappresentanti delle aziende partecipanti che saranno a disposizione per tutte le informazioni a proposito dei Taurasi e degli altri rossi a base aglianico che proporranno in degustazione. Dalle 17,30 alle 19,30 l’ingresso sarà consentito esclusivamente agli operatori invitati, dalle 19,30 alle 22,00 la manifestazione sarà aperta anche al pubblico, previa registrazione, che sarà chiamato ad eleggere il proprio Taurasi 2005 preferito.

Info e maggiori informazioni:
http://www.anteprimataurasi.com/

giovedì 26 febbraio 2009

Degustazione Aglianico del Vulture Vignali 2006 Doc

Domenica scorsa l'amico Angelo Di Costanzo, ha pubblicato sul sito di Luciano Pignataro, quest'articolo con la degustazione di Vignali 2006 Aglianico del Vulture DOC di Cantine di Venosa. Lo abbiamo trovato particolarmente interessante e ve lo proponiamo integralmente.

" Lo scorso settembre ha fatto scalpore l'uscita di un articolo sul New York Times del critico Eric Asimov su un sorprendente panel di degustazione di vini della Campania, Puglia e Basilicata che premiava a sorpresa l'Aglianico del Vulture Vignali 2003 (circa 10 dollari a bottiglia nei stores statunitensi) a fronte di 25 vini degustati tra i quali tanti blasonati premium wines over 30 (dollari per bottiglia).

Bene, la notizia fece il giro del mondo, e per la verità fece storcere il naso a molti tra coloro che hanno in mente i vini del Vulture come una marmellata (costosa) da spalmare lungo ampi e graziosi calici di cristallo o da tenere in cantina solo per le grandi occasioni senza sapere che qui, in questa terra baciata dal dio Bacco, la storia l'hanno fatta per tanti, troppi anni, le dame da 54 litri da sbicchierare a colpi di "quartini" nelle osterie e ancor di più dalle autocisterne che partivano per il nord Italia a rinfrancare le cattive sorti di Barolo e Brunello in cerca sì di struttura ma anche di eleganza e fittezza di profumi.

Questa premessa è d'obbligo per introdurre un vino che è sicuramente la rappresentazione di un'altra faccia della medaglia possibile e fruibile dell'Aglianico del Vulture che non bisogna mai perdere di vista per poter apprezzare meglio il valore di un terroir lanciato con la grandeur di interpreti mirabili (dai Paternoster ai D'Angelo sino ai Giuratrabocchetti, ai Fortunato, ai Fucci, Cutolo ecc.) senza freni alla conquista di un posto al sole dell'enologia italiana e nel cuore di appassionati e critici enologici.

Il Vignali è opera invece della Cantina Cooperativa di Venosa, 500 soci conferitori che coprono circa 900 ettari vocati alla viticoltura vulturina dedicati in massima parte all'Aglianico e poi a varietà come il Moscato, la Malvasia e da qualche tempo anche Greco e Chardonnay. Il 2006 è di un bellissimo colore rubino con nette sfumature porpora, di media consistenza e poco trasparente. Il primo naso è intenso e persistente su note che viaggiano dal fruttato al floreale con una franchezza ed eleganza disarmante, su bacche rosse e sfumature di rosa canina, poi ginepro, china.

Il passaggio di un anno in legno aiuta ad ammorbidirne l'aggressività, tangibile più con la decisa freschezza gustativa che con il tannino alquanto calibrato e non invadente. Una beva scorrevole e gratificante. Un vino abbastanza equilibrato capace certamente di aprirsi ancora in una evoluzione di tre-quattro anni senza perdere colpi, da servire ad una temperatura intorno ai 16° e cosa non comune a molti vini da poter mettere a tavola quotidianamente dato il suo onorevolissimo prezzo in enoteca intorno ai 6 euro. Piacevole pensarlo in abbinamento ai classici cannelloni al forno e perché no, sull'indimenticato delizioso piatto di Baccalà con vellutata di lenticchie di Lucia Botte della Locanda del Palazzo di Barile.

Questa scheda è di Angelo Di Costanzo

Sede a Venosa. Via Appia, Contrada Vignali. Tel. 0972.36702, fax 0972.35891. www.cantinadivenosa.it. Enologo: Luigi Cantatore. Ettari: 900 di proprietà tra i soci. Bottiglie prodotte: 600mila. Vitigni: aglianico, moscato, malvasia, greco, chardonnay. "

fonte: www.lucianopignataro.it

lunedì 9 febbraio 2009

Segnalazione Evento: Festeggiamo il Carnevale 09



Riceviamo e pubblichiamo:

Martedì 24 Febbraio 2009

FESTEGGIAMO L'ULTIMO DI CARNEVALE CON IL QUINTO QUARTO , IL FASCINO DI QUELLO CHE C'E' DENTRO...
STRAORDINARIO MENU' A QUATTRO MANI DI FRANCESCO PARRELLA CHEF DI CASA

E

ANGELO D'AMICO CHEF DEL BARRY'S DI MONTESARCHIO IN AMABILE CONVERSAZIONE CON TOMMASO ESPOSITO GIORNALISTA DE LE GUIDE ESPRESSO E DIRETTORE DEL MUSEO DI PULCINELLA

PARTECIPAZIONE STRAORDINARIA
CANTINE IPPOLITO DAL 1845 VINI DI CIRO'

I Vini in degustazione

Res Dei Cirò Bianco 2008

Mabilia Cirò Rosè 2007

Colli del Mancuso Cirò Riserva 2005

Ripe del Falco Cirò Riserva 1995

Le Cantine Ippolito fondate nel 1845, vantano il titolo di Cantina più antica della Calabria.Vignaioli da cinque generazioni, hanno sede nel centro storico di Cirò Marina, oltre 100 ettari di soli vitigni autoctoni calabresi, Gaglioppo e Greco Bianco, per produrre vini fortemente identitari con un ottimo equilibrio tra tradizione e innovazione. Vini di elevata qualità che esprimono l'indissolubile legame tra storia, territorio, vitigni ed opera dell'uomo. Quotidiano appassionato lavoro, divenuto filosofia di vita.


QUALCHE ANTICIPAZIONE DAL MENU'A QUATTRO MANI ...

Entrèe
bruschetta con fricassea di pollo cacio e uova

Antipasto
trippa croccante con fagioli rossi di prata

Primo
tortello di coda di bue con salsa al sedano

LA SECONDA PARTE NEI PROSSIMI GIORNI.....
&...
Naturalmente, Frizzi , lazzi, chiacchiere e sanguinaccio

Quota di partecipazione € 38,00
Soci Ais e Slow Food sconto 10%

INFO E PRENOTAZIONI
A' Taverna Do Re, Via Fondo Supportico di Separazione 2/3
( adiacente Teatro Mercadante Piazza Municipio)
081 552 24 24 info@atavernadore.it


Maggiori dettagli:
Le Officine Gourmet
di Giulia Cannada Bartoli
tel/fax + 39.081.8041841
mob.+39.3398789602
www.leofficinegourmet.it

giovedì 8 gennaio 2009

Felice 2009 Appuntameni di vino e dintorni

Ecco alcuni dei grandi appuntamenti di quest'anno.

Potrete riportarli già in agenda.

29 gennaio
Presentazione alla Feltrinelli di Piazza dei Martiri della "Guida completa ai vini della provincia di Napoli"

Marzo
7-8
Anteprima Taurasi a Taurasi

12-13
I Grandi formaggi del Sud
prima rassegna con i caseifici selezionati
Sezione: abbinamento con le birre artigianali
Sezione: abbinamento con i grandi rossi del Sud
Fabbrica dei Sapori a Battipaglia

2-6 Aprile
Vinitaly a Verona

29 aprile-3 maggio
Salone della Mozzarella a Paestum
30 aprile, sala del ristorante Nettuno sui templi. Per la prima volta Fiano a confronto: Irpinia, Sannio, Cilento, Basilicata, Puglia e Sicilia

17-18-19 Maggio
Vitigno Italia
Con le Piccole Vigne
Napoli

Giugno
9-10-11
Selezione regionale Vini Buoni d'Italia (Basilicata, Calabria e Campania). Hotel Savoy a Paestum
11-12
Coda di Volpe WineFestival
Sezione: l'Asprinio d'Aversa
Fabbrica dei Sapori a Battipaglia

15 luglio
La Grande notte del rosato
Fabbrica dei Sapori a Battipaglia

28-30 agosto
Festa dell'uva a Castelvenere
Concorso Barbera e Coda di Volpe

25-27 settembre
Vesuvinum, seconda edizione del concorso Amodio Pesce
Castello Mediceo a Ottaviano

22-23 Ottobre
Rossorossorosso Piedirosso
Sezione: la Tintilia del Molise
Fabbrica dei Sapori a Battipaglia

Dicembre
Abbecedario dei Sapori di Corrado Barberis
Fabbrica dei Sapori, Battipaglia

Fonte: www.lucianopignataro.it

mercoledì 7 gennaio 2009

Aglianico che passione ! Verticale Titolo Elena Fucci, Pozzuoli

Innanzitutto Buon Anno nuovo a tutti.

Riceviamo e pubblichiamo con piacere quest'evento, sicuramente da non perdere per tutti gli appassionati di Aglianico del Vulture.

Abraxas Osteria & Officine Gourmet

Giovedì 15 Gennaio 2009 ore 20:30


Presentano

Aglianico che passione:
Storica verticale de il Titolo Aglianico del Vulture
Az. Agr. Elena Fucci – Barile (Pz)

Terzo appuntamento della Rassegna Vigne e Sapori da Sud
a cura di Giulia Cannada Bartoli e Nando Salemme


Il Terzo appuntamento della Rassegna Vigne e Sapori da Sud a cura di Giulia Cannada Bartoli e Nando Salemme.

Una data pianificata da mesi per la degustazione verticale di quattro annate de Il Titolo Aglianico del Vulture di Elena e Salvatore Fucci da Barile, in Contrada Solagna del Titolo, da cui deriva il nome dell'unico vino prodotto da questa giovane piccola azienda, salita agli onori di critica e pubblico grazie ai Tre Bicchieri del millesimo 2001, 2005 e recentemente 2006. Salvatore ed Elena, padre e figlia: il contadino viticoltore erede di una lunga tradizione di famiglia e la giovane ragazza laureata in Enologia a Pisa. L'umanità delle persone che fanno vino si legge sempre nel bicchiere, è il caso di Elena e Salvatore: la cura in campagna, la dedizione in cantina, la capacità di proporsi senza finzioni quando si comunica e si commercia. Nasce così questo miracolo a Barile, in un vigneto ben esposto, con viti che superano i 50 anni d'età. Il vigneto è uno spettacolo e vale il viaggio: si tratta di un ventaglio a ridosso dell'uscita di Barile della superstrada che collega Candela a Potenza, ben esposta e che gode di grandi escursione termiche con il vento del vallone per asciugare l'umidità della notte.

In compagnia di Elena, giovane enologa e del papà , Grande Agricoltore, Salvatore Fucci, degusteremo le annate




2003
2004
2005
2006

Sarà interessante approfondire e discutere, tra un piatto e l'altro del menu' del Patron di Abraxas Nando Salemme,le differenze tra un millesimo e l'altro.

Nel Titolo 2003 ritroviamo passato, presente e futuro dell'aglianico del Vulture. Grande concentrazione di frutto, potenza e corredo aromatico straordinariamente ricco. La materia opulenta, polposa e tannica investe completamente il palato.

Eleganza ed equilibrio sono i marcatori del Titolo 2004, naso ricco di profumi di frutta rossa e di sottobosco ben fusi con il legno ed equilibrati al palato da una notevole freschezza in giusto contrappeso con tannini ben risolti, struttura buona ma non prepotente. Grandi premesse per un buon invecchiamento

Potenza, sorprendente freschezza e persistenza aromatica caratterizzano Il Titolo 2005 Già vicino all'equilibrio e giocato sul filo dell'eleganza. Un Aglianico piacevole e signorile, pronto da bere.

Il Titolo 2006 è presente in tre Guide (L'Espresso, Veronelli, Gambero Rosso) delle quattro, ( manca all'appello Ais Duemilavini) pertanto si potrebbe incoronare come il Miglior Aglianico di quest'anno: complesso, elegante, naso minerale, tannini setosi, piena corrispondenza sul piano aromatico, bel finale, lungo e dolcemente fruttato. Sapore secco, caldo, di ampia struttura e lunga persistenza aromatica. Va lasciato affinare e promette grande longevità. Elena e Salvatore Fucci con il Titolo Aglianico del Vulture 2006, sfiorano il poker d'assi dei riconoscimenti delle guide di settore: la conferma che il lavoro serio in vigna, la determinazione e la modestia pagano sempre. Questa piccola impresa contadina sta facendo grande Barile, un gioco di squadra molto intelligente e raro, il volto migliore di una cultura contadina che capisce come sia importante avere l'enologo e al tempo stesso fare sacrifici per laureare il futuro stesso dell'azienda.

Insomma, una serata gourmet, per appassionati e non, di buon auspicio per il 2009, sospesi nella magica atmosfera dell'Osteria Abraxas, tra laghi e mare dei Campi Flegrei , nella Terra del Mito e culla del vino.

Ecco qualche piccola anticipazione dello chef Antonio di Meo sui piatti che avranno l'arduo compito di sostenere i quattro vini, campioni di potenza ed eleganza
Entrèe
Involtino di pancetta flegrea, cavolfiore
e papaccella napoletana
dolce con olio aromatizzato


Polentina terragna su vellutata di broccoli

Pasta fillo con zucca gialla napoletana, pancetta e provola di Agerola

Il Primo
Gnocchi di casa con Ragù di San Marzano

A breve il menù completo….



Quota di partecipazione € 40,00

Solo su prenotazione. Info: 081.8549347 – 339.2236700

info@abraxasosteria.it

Abraxas Osteria Via Scalandrone 15, Pozzuoli (Na)

Credits:
www.abraxasosteria.it
www.elenafuccivini.com
www.leofficinegourmet.it



Come arrivare: Tangenziale di Napoli - Uscita "Cuma" o dalla statale uscita "Lago d'Averno" , proseguire per 1 Km al primo incrocio svoltare a s,percorrere la strada per 500 Mt e svoltare nuovamente a sx, proseguire per 2 Km e sulla sinistra troverete l'insegna del locale.

Per chi volesse acquistare il Titolo Aglianico del Vulture DOC 2005 clicchi qui.