venerdì 13 marzo 2009

Male l' Export Vini nel 2008, Bene gli Spumanti

NEL 2008 EXPORT DEI VINI – 7%, VOLANO GLI SPUMANTI


Tempi difficili per il vino italiano sui mercati internazionali. Il 2008 si è chiuso con il segno meno sul fronte export, a 17,8 milioni di ettolitri, con una variazione negativa del 7%. In leggera crescita invece i valori, saliti del 2% a 3,6 miliardi di euro.

Male il segmento dello sfuso, precipitato del 16% a volume, mentre l’imbottigliato contiene il calo a -4% per un fatturato stabile a 2,8 miliardi. Segni meno in questo segmento sia per i vini da tavola (bianchi -4% e rossi -10%) sia per i Doc-Docg (bianchi -4%, rossi -8%). Bene il comparto spumanti, che archivia l’ennesimo anno di grazia, con aumenti in volume del 15%, a 1,4 milioni di ettolitri, e valori su dell’11%, a poco meno di mezzo miliardo.

E soprattutto l’Unione europea il mercato su cui soffriamo di più: in un anno il saldo è negativo per il 10%, mentre i Paesi terzi tengono, con un +2%. In Europa stentano la Germania, il primo acquirente di vini italiani, che con i 5,6 milioni di ettolitri importati nei 12 mesi segna un calo del 10%, la Francia (-27%), l’Austria (-25%), la Danimarca (-6%). Stabile il Regno Unito (-1%), seconda piazza per il nostro vino, mentre soffrono gli Stati Uniti, terzo mercato a volume (-2%) e primo a valore con quasi 800 milioni di euro di fatturato (-4%).

Fra gli altri grandi acquirenti, stabile la Svizzera (-1%), in leggera ripresa il Canada (+2%) e a doppia velocità la performance della Repubblica Ceca, che a un calo in volume del 3% affianca una crescita a valori del 13%.

Sui mercati di seconda fascia, invece, volano le performance della Russia (+36% a volume e +12% a valore), che si attesta come 12ª piazza per il nostro vino; bene il Giappone (+6%), la Polonia (+10%), Svezia e Norvegia, mentre in grossa sofferenza sono l’Ungheria, che ha praticamente dimezzato gli acquisti, e la Slovacchia (un terzo).

A un Brasile in calo del 2% da contraltare un Messico in piena espansione (+34%), mentre sul mercato asiatico, a Cina e Corea che prendono fiato (+1% e -1%) e a un’India in crisi (-17%) fanno da contrappeso le spettacolari performance registrate sulle piazze di Hong Kong (+29%) e Singapore (+17%). Segnaliamo infine la crescita esplosiva registrata sul mercato degli Emirati Arabi, con volumi aumentati del 50% e valori più che raddoppiati


Fonte: Agronews